Fillia, Spiritualità dell’aviatore (1929)
Fillia, uno degli esponenti principali della seconda generazione del Futurismo, dipinse l’olio su tela Spiritualità dell’aviatore al limitare tra gli anni Venti e gli anni Trenta, all’incirca nello stesso periodo dei grandi mosaici del Palazzo delle Poste di La Spezia [REFERENCE]. La tela, variamente datata tra il 1929 e il 1932, è di grandi dimensioni (100 x 70 cm) e appartiene oggi a una collezione privata. In linea con quel lavoro, Spiritualità porta avanti la tematica della modernità e del volo: al centro dell’opera l’immagine semplificata di un uomo (identificabile a un aviatore in virtù del titolo) attraversato da ‘flussi di colore’ in corrispondenza della testa e del cuore. L’opera ottenne un successo critico immediato, poiché già nel 1933 venne esposta a una mostra organizzata nella città di Livorno.
La nuova teorizzazione della relazione tra soggettività e oggettività
La razionalizzazione estetica: la linea retta e la linea errante
Il tema del volo, del cielo e della conquista di una nuova dimensione superiore – lo spazio – fu un tratto ricorrente nella pittura del Ventennio e specialmente di quella futurista. Nel 1929 venne pubblicato il Manifesto dell’Aeropittura a firma di alcuni dei principali esponenti del secondo Futurismo. Oltre a Marinetti, Balla e Depero, Fillia rientrava tra i suoi firmatari e principali aderenti, avendo riservato a tali rappresentazioni un posto importante nella sua produzione artistica. Durante lo stesso anno, infatti, lavorò alla tela Spiritualità dell’aviatore, dando luce a una composizione peculiare sotto diversi aspetti. L’immagine, iconograficamente molto vicina a quello dell’opera Il cuore del pilota di Mino delle Site (1933; si veda Sai 2010:329), aveva come soggetto la sagoma di un uomo su un fondo astratto-geometrico. La scena, lontana da qualsiasi forma di realismo figurativo, diventava così una composizione semi-astratta, dove il colore e la simbologia prevalevano rispetto alla rappresentazione della realtà.
La figura del pilota, rossa con due macchie di colore giallo in corrispondenza della testa e del cuore, era attraversata da due scie – una bianca, più tenue, e una azzurra, più marcata –, che ricordano quelle aeree. L’opera, lontana dalle scene futuriste con riprese a volo di uccello o rappresentazioni di mezzi di trasporto più tipiche dei primi anni Venti, appariva più vicino a una metafora. L’immagine spirituale e onirica che andava a comporre, venne ben descritta da Christine Poggi: '[è] una forma biomorfica rappresentata liberamente e collocata su un aereo inclinato; la sua apertura centrale può essere identificata come un tentativo di visualizzare l’idea che gli esseri superiori sono fisicamente presenti e presenze spirituali al tempo stesso, essendo dotati di corpi permeabili con confini fluidi o non ben definiti' ('[it is a] loosely configured biomorphic shape set into a semitransparent, tilted plane; his central aperture may be an attempt to visualize the idea that transcendent beings are simultaneously physically present and dematerialized, having permeable bodies with indeterminate or fluid boundaries'; Poggi 2005, 212). Se da un lato il soggetto veniva identificato con qualcosa al di là della pura rappresentazione, anche lo stile seguiva tale dinamica: abbandonata la linearità netta, geometrica e tagliente, l’artista diede corpo a una immagine più morbida, dove le forme potevano confluire e compenetrarsi senza attriti. Tutti elementi, questi, che lasciavano trapelare un costante aggiornamento di Fillia in senso internazionale, sicuramente più vicino alle sperimentazioni surrealiste che avvenivano proprio in quel lasso di tempo.
Adamowicz, Elza e Storchi, Simona (a cura di). Back to the Futurists: the Avantgard and its Legacy. Manchester University Press, Manchester 2013.
Evangelisti, Silvia (a cura di). 1996. Fillia e l’avanguardia futurista negli anni del fascismo. Milano: Mondadori.
Poggi, Christine. 2005. 'The Return of the Repressed. Tradition as Myth in Futurist Fascism'. In Donatello Among the Blackshirts: History and Modernity in the Visual Culture of Fascist Italy, 203-222. Lazzaro, Claudia e Crum, Roger J (a cura di). Ithaca: Cornell University Press.
Sai, Elisa. 2010. Aeropittura, Futurism and Space in the 1930s: Continuity, Innovation and Reception. Tesi di dottorato, University of Bristol, Bristol.
Silvia Colombo